I Big tech statunitensi in azione contro la guerra. La Russia è sempre più isolata

Russia sempre più isolata dai grandi delle tecnologie. Nei giorni scorsi si sono mossi YouTube, Facebook e Twitter che hanno imposto un giro di vite sulla presenza nelle loro piattaforme di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina. Meta limiterà l’accesso a Russia Today (Rt) e Sputnik, accusate di essere strumenti di propaganda. Microsoft sta rimuovendo Russia Today dal suo app store, Netflix non rispetterà in Russia l’obbligo di trasmettere in diretta venti canali locali, mentre le chat cinese TikTok ha spiegato di aver limitato l’accesso ai media statali russi sulla sua piattaforma nell’Ue. Intel e Amd, che producono microprocessori, avrebbero informato verbalmente i partner russi che aderiranno alle sanzioni decise dagli Stati Uniti. Anche Oracle ha abbandonato il territorio russo rispondendo alla richiesta di vice primo ministro ucraino Mykjailo Fedorov. E proprio ieri I terminali Starlink promessi da Elon Musk hanno raggiunto l’Ucraina. SpaceX ha inviato un camion pieno di router dell’azienda da distribuire a enti, organizzazioni e civili, in modo da poter restare connessi a internet. Google Maps ha invece iniziato a rimuovere le posizioni inviate dagli utenti all’interno dei confini di Russia, Ucraina e Bielorussia. Ufficalmente «per cautela» e per rispondere alle richieste dei cittadini ucraini. Airbnb, invece, ha annunciato che offrirà gratuitamente alloggi ai 100.000 rifugiati in fuga dall’Ucraina.
Niente Russia al Mobile World Congress.
E il Mobile World Congress, la grande fiera della telefonia che si sta svolgendo in questi giorni a Barcellona, ha detto che non ci sarà il padiglione russo e che “condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina”.
Non solo Usa.
Il gigante svedese dello streaming musicale Spotify ha dichiarato di aver chiuso i suoi uffici in Russia e di aver rimosso dal suo servizio i contenuti sponsorizzati dallo stato russo. Martedì, Sap in un post sul blog ha definito le sanzioni economiche contro la Russia “un meccanismo importante negli sforzi per ristabilire la pace”.
“Stiamo interrompendo l’attività in Russia in linea con le sanzioni e, inoltre, sospendiamo tutte le vendite di servizi e prodotti SAP in Russia”, ha scritto l’amministratore delegato Christian Klein.
Su quali tecnologie può contare Putin?
L’autarchia digitale di Putin non nasce in questi giorni. VK (Vkontakte) è il Facebook russo e resta il social più diffuso (anche perché in lingua russa). Dopo la reazione di Meta, TikTok e YouTube, gli resta Telegram, il cui Ceo russo Pavel Durov, non ha mai preso posizione sull’invasione. La Russia ha inoltre avviato una generale revisione legislativa del quadro normativo per avere il proprio internet. Da tempo sta sviluppando una propria sovranità digitale, da una parte, come contro misura al bando di export tecnologico dall’Occidente; dall’altra sta pensando di usare la tecnologia – in particolare le criptovalute – anche per aggirare le sanzioni finanziarie.vigente per realizzare, mediante l’introduzione di sofisticati sistemi generali di controllo e di sorveglianza massiva, una gestione centralizzata del cyberspazio.
(Fonte il Sole 24 ore)
Protetto: Order – June 14, 2019 @ 10:55 AM
Protetto: Order – June 14, 2019 @ 06:37 AM
Protetto: Order – June 6, 2019 @ 06:10 PM
Protetto: Order – May 16, 2019 @ 01:02 PM